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Troppi tagli, a rischio il Difensore civico

La denuncia di Lucia Franchini: "Accorpare gli uffici con quelli del garante dei detenuti e dei diritti dei minori va bene, ma serve più personale"

Nel 2015 circa 2000 toscani si sono rivolti al Difensore civico, comunale o regionale per risolvere le controversie scoppiate con la pubblica amministrazione o le società ex municipalizzate. 

Un modo rapido e gratuito per risolvere un contenzioso, non per via giudiziaria, determinato da un disservizio da parte della pubblica amministrazione in tema di sanità, forniture idriche o telefoniche, trasporto pubblico locale, piuttosto che per la presenza di barriere architettoniche che impediscono la mobilità alle persone disabili.

"Il motivo principale per cui i toscani si sono rivolti ai nostro uffici - ha spiegato il Difensore civico della Toscana, Lucia Franchini - è per questioni di tipo sanitario: dalle liste d'attesa ai disservizi in generale".

Per ora , come detto, i toscani che hanno scelto questa strada sono pochi ma sempre più consapevoli. "Sono cresciuti - ha detto Franchini - i ricorsi per denunciare responsabilità tecnico professionali degli operatori della sanità. E questo significa che i cittadini sono sempre più informati e conoscono i loro diritti".

Dopo il via libera del consiglio regionale del bilancio 2016, che prevede un risparmio netto di 3,5 milioni di euro su 25 già dal prossimo anno, però, l'istiutito del difensore civico è a rischio.

"Sono sempre stata d'accordo con l'accorpamento con il garante dei diritti dei minori e con il garante dei detenuti - ha spiegato Franchini - ma se si vogliono unire gli uffici bisogna potenziarli, aumentando le professionalità. Così non è accaduto".

Il personale che andrà in pensione non verrà rimpiazzato e questo rischia di mettere a repentaglio il funzionamento del servizio stesso. 

Tutto ciò nel giorno in cui Franchini ha presentato il calendario 2016 dei diritti umani, disegnato dal pittore libanese Ali Hassoun, al fianco del presidente del Consiglio, Eugenio Giani.