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Il turismo fai da te prova a mettersi in regola

Sessanta gestori delle strutture extra alberghiere hanno dato vita a un'associazione di categoria: "Vogliamo pagare l'Irpef e l'imposta di soggiorno"

L'associazione si chiama Ospitalità alternativa e riunisce 60 operatori che gestiscono 1.100 strutture (sulle 12 mila stimate in regione) che quest'anno hanno ospitato oltre 340.000 persone, per un fatturato di circa 10 milioni di euro. 

Sono loro che hanno proposto alla Regione di aprire un tavolo di confronto per provare a regolarizzare la loro posizione.

"Il nostro obiettivo - spiega il portavoce Lorenzo Fagnoni - è quello di rendere gli intermediari ed i canali che operano in questo mercato dei veri e propri sostituti d'imposta per Irpef/cedolare secca e tassa di soggiorno per i proprietari degli immobili e i soggetti di riferimento, e gestire le stesse comunicazioni previste per legge". 

Ospitalità alternativa chiede alla Regione di aprire un tavolo di confronto per "esaminare l'ipotesi di una proposta di legge - dice Fagnoni - da approvare in sede di Consiglio regionale nel più breve tempo possibile, che sia in grado di inquadrare legalmente la nostra attività e che riconosca la nostra professione così come sta avvenendo in altre regioni d'Italia".