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Turisti affascinati dall'olio vorrebbero produrlo

I numerosi turisti che attraversano la Toscana non vorrebbero limitarsi alle degustazioni gastronomiche ma anche partecipare alla raccolta delle olive

Il rapporto su "La valorizzazione turistica dell'olio" redatto da Roberta Garibaldi per la presentazione a Siena delle Città dell'olio non sembra lasciare dubbi sull'apprezzamento del prodotto da parte dei turisti, così affascinati dal frutto della lavorazione delle olive da essere pronti a seguirne la produzione.

La raccolta delle olive aperta ai visitatori di aziende e frantoi seguendo quella che oggi viene definita "esperienzialità" ha superato il livello di semplice opportunità offerta agli ospiti rischiando di diventare qualcosa di più, quasi una formazione.

La degustazione delle varie tipologie di olio non dispiace e mantiene una ottima percentuale di apprezzamento da parte dei turisti che hanno l'occasione di conoscere le ricette della tradizione locale, ma vorrebbero mettere le mani nella campagna acquisendo maggiori conoscenze del prodotto.

Dal punto di vista di chi già è produttore però, a fronte di una ripresa delle quantità ottenute dai frantoi, sembra esistere un problema sui prezzi ritenuti ai minimi storici. Proprio in settimana è previsto un tavolo di filiera presso il Ministero dell'Agricoltura.