Attualità

Gli Uffizi sconfiggono i bagarini online negli Usa

Vittoria giudiziaria del museo fiorentino contro una società che aveva registrato in Arizona domini web con la parola "Uffizi" per vendere biglietti

Il tribunale federale dell'Arizona, negli Stati Uniti, ha dato ragione agli Uffizi nella causa contro una società che aveva registrato una serie di domini web contenenti il nome del museo fiorentino nello stato americano. A comunicarlo è lo stesso museo in una nota. 

I domini, si legge, nella nota, erano utilizzati per "vendere biglietti del museo a prezzi maggiorati", utilizzando il nome degli Uffizi. La sentenza del tribunale dell'Arizona ha riconosciuto il "superiore diritto del museo" rispetto alla società a usare il nome, il marchio e il logo degli Uffizi e ha stabilito che la registrazione dei domini web sia trasferita, entro quindici giorni, al museo. 

La società statunitense è stata giudicata, si legge ancora nella nota degli Uffizi, colpevole di cybersquatting, cioè occupazione abusiva di spazio informatico, di trademark infringement and dilution (violazione e sfruttamento del marchio identitario e commerciale) e unfair competition (concorrenza sleale) e le è stato vietato dal tribunale di usare sia il nome che il logo degli Uffizi. 

Il direttore del museo Eike Schmidt ha definito quella riportata negli Stati Uniti "una vittoria storica" definendola "un precedente internazionale importantissimo, perché da oggi la vita sarà molto più difficile per tutti tutti i bagarini che, da ogni paese, provano ad arricchirsi con il nostro nome".