Attualità

Un Chianti sempre più toscano

Il Consorzio Vino Chianti ha discusso la proposta di modifica al disciplinare che prevede l'obbligo di imbottigliamento entro i confini regionali

Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti

La proposta di modifica è stata discussa nella riunione indetta a Firenze dal ministero delle politiche agricole, dalla Regione Toscana e dallo stesso Consorzio. 

"L'idea è nata dal principio di tutela di una denominazione che rappresenta il made in italy nel mondo - ha spiegato il presidente del Consorzio Giovanni Busi - per noi era quindi necessario tutelare ancora di più i consumatori e le aziende produttrici".

Le nuove regole, infatti, serviranno a garantire la tracciabilità e controlli ancora più veloci e puntuali. Se fino ad oggi, infatti, era possibile imbottigliare il vino in tutto il mondo, una volta approvata questa variante al disciplinare si potrà imbottigliare esclusivamente nel territorio toscano. 

"La zona di produzione copre di fatto il 70 per cento della regione con le province di Arezzo, Firenze, Prato, Pistoia, Siena a cui si aggiungono Grosseto, Livorno e Lucca - ha detto spiegato il presidente del Consorzio - di fatto rimane fuori solo la provincia di Massa Carrara". 

Il provvedimento mette fine a una discussione che va avanti da almeno 15 anni, spiega il Consorzio. La discussione della proposta di modifica a Firenze è solo l'inizio di un percorso che toccherà poi anche il Comitato Nazionale Vini con la prospettiva di arrivare alla stesura di un decreto ministeriale sull'imbottigliamento del vino.