Seduti al tavolo di Palazzo Panciatichi insieme all'imam di Firenze c'erano la vicepresidente della regione Monica Barni e Don Momigli, direttore dell'ufficio pastorale sociale della diocesi di Firenze e Monia Monni, consigliere regionale Pd.
"Come ha detto il nostro presidente del Consiglio, la risposta è anche culturale, perché con la cultura possiamo crescere tutti quanti insieme". Con le guerre - ha detto - abbiamo visto quando siamo andati in Afghanistan, abbiamo prodotto Al-Qaida, in Iraq un'altra Al-Qaida, ed ora abbiamo Daesh, l'Isis: allora io non vorrei che andiamo a colpire l'Isis e poi ci ritroviamo con un'altra forma ancora più estremista e criminale. Perciò serve una risposta che abbia una strategia che tenga unito il lato militare, il lato culturale, il lato della sicurezza ed il lato anche della civiltà".
Secondo Elzir "non dobbiamo cadere nella trappola dei terroristi. L'imam deve fare il suo dovere, il sindaco deve fare il suo dovere, l'esercito anche deve fare il loro dovere, ma non si può affrontare la questione del terrorismo solo sul piano militare".