Attualità

"Un fatto insopportabile per la nostra sanità"

Lunga discussione in Consiglio regionale sulle morti all'ospedale di Piombino con l'assessore Saccardi. Respinte due mozioni delle opposizioni

Stefania Saccardi

"Mi preme dire che questo orribile fatto, insopportabile per la nostra sanità, rischia di mettere in cattiva luce un sistema che esprime tante personalità di valore, persone che fanno il proprio dovere ogni giorno al servizio di coloro che soffrono e danno il massimo per salvare la vita delle persone e non certamente per dar loro la morte". Queste le parole dell'assessore regionale alla salute Stefania Saccardi al termine della sua comunicazione in Consiglio sulle morti all'ospedale di Piombino.

Una scia di 13 decessi che hanno progressivamente destato sospetti per le circostanze in cui sono avvenuti. Il primo caso a essere segnalato, ha detto Saccardi, fu quello di una donna morta il 9 gennaio 2015 "con un quadro di scoagulamento e manifestazioni emorragiche, i cui esami della coagulazione, secondo i medici, sembravano presentare delle anomalie".

Subito formata e al lavoro la commissione di esperti che ora deve valutare i livelli di sicurezza e le procedure seguite dopo i decessi. "Appena avremo approfondimenti ulteriori, anche dalla commissione, la Giunta sarà disponibile ad aggiornare la comunicazione al Consiglio"

Due le mozioni presentate dalle opposizioni e bocciate dall'assemblea al termine del lungo dibattito che ha visto interventi unanimi di condanna da parte delle forze politiche. 

Una mozione, presentata da Si Toscana e illustrata in aula dal vicepresidente Paolo Sarti, chiedeva l'impegno da parte della Giunta toscana per “ricondurre” il centro regionale per la gestione del rischio clinico e la sicurezza del paziente, ad una condizione “più idonea a garantirne maggiore autonomia e terzietà”. L'altra, presentato dalla Lega, e illustrata dal vicepresidente Elisa Montemagni, chiedeva all’esecutivo di introdurre una “cartella clinica digitale con garanzia di inalterabilità dei dati inseriti” e di individuare “protocolli clinici di tracciabilità e di accesso ai farmaci, mediante strumenti tecnologici inalterabili”.