Attualità

Una rete sociale per l'Alzheimer

Il Cesvot organizzerà alcuni incontri per le persone che hanno un malato di Alzheimer in famiglia, sia per chi vuole documentarsi su questa malattia

L'Alzheimer, tra le malattie diverse forme di demenza, è quella che si presenta con maggior frequenza. Per questo l'Aima (L’Associazione Italiana Malattia di Alzheimer di Firenze) in collaborazione con Cesvot hanno pensato al progetto "Una rete sociale per l'Alzheimer", che prevede iniziative in diversi Comuni della Toscana. Per tre giorni saranno organizzati incontri con i cittadini sugli stili di vita che possono contrastare lo sviluppo della malattia, e anche per sostenere i familiari dei malati. 

In Italia, in base a quanto reso noto dal Ministero della Salute, si stima in oltre 1 milione il numero totale di pazienti con demenza, di cui circa 600mila con Alzheimer.

Si stima inoltre che siano circa 3 milioni le persone direttamente o indirettamente coinvolte nell’assistenza dei propri cari affetti da questa malattia. L’80 per cento dei malati è assistito direttamente dai familiari, in prevalenza figli e coniugi (37 per cento) soprattutto di sesso femminile e con un’età media di 59 anni (Aima-Censis 2016).

Nel 2031, secondo le previsioni Istat, la quota degli anziani over 64 sul totale della popolazione dovrebbe raggiungere quota 17 milioni e 300mila.

"Diventa allora cruciale - ha detto Federico Gelli presidente di Cesvot -, rivalutare i bisogni socio-assistenziali della popolazione e sviluppare strategie per rendere sostenibile il costo economico e sociale di una malattia il cui processo terapeutico e assistenziale è in larga misura a carico delle famiglie”.

L’Associazione Italiana Malattia di Alzheimer di Firenze è un’associazione che svolge attività di solidarietà a favore di persone affette da Alzheimer e altre forme di demenza e di coloro che se ne prendono cura, familiari, operatori pubblici e privati, volontari.

Aima in Toscana è presente in quasi tutte le province: Firenze, Arezzo, Siena, Pisa, Livorno, Versilia, Lucca, Empoli, Pistoia e Prato con Centri di Ascolto specifici.

Il progetto vede la partecipazione di Anci Toscana, che collabora con la rete delle Botteghe della Salute, e di Ars Toscana (Agenzia Regionale di Sanità), con la disponibilità delle proprie competenze tecnico-scientifiche.