Attualità

Firmato l'accordo anticaporalato

Il protocollo d'intesa promosso dalla Regione contrasta lo sfruttamento della manodopera. Niente risorse alle aziende che non rispettano le regole

Si erano impegnati a farla e alla fine è arrivata la firma del protocollo d'intesa contro il caporalato e il lavoro nero promosso dalla Regione. Il documento, che punta a delle terre coltivate nel rispetto dei diritti dei lavoratori e aziende affidabili che utilizzino manodopera legale, è stato siglato a Palazzo Strozzi Sacrati dal presidente Enrico Rossi, dagli assessori regionali Cristina Grieco e Marco Remaschi e da Inps, Ministero del lavoro, Inail, Cgil, Cisl, Uil, Coldiretti, Confederazione italiana agricoltori, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative toscane.

Fra i punti chiave del protocollo, uno è quello che le aziende agricole che non rispettano i diritti fondamentali dei lavoratori non potranno accedere o mantenere i finanziamenti europei.

"Il caporalato e lo sfruttamento devono essere combattuti con forza e rigore – spiega il presidente della Regione Enrico Rossi – ed è per questo che ci siamo attivati, già da prima dell'entrata in vigore delle norme nazionali. In Toscana con queste cose non si scherza: siamo la prima regione a realizzare un'intesa che coinvolge tutti i soggetti. E ora siamo in grado di estendere questo risultato anche ad altri settori. Abbiamo deciso oggi in giunta di subordinare le liquidazioni dei fondi richiesti a una verifica delle pendenze giudiziarie da parte delle Procure. Sospenderemo i contributi non solo ai beneficiari del FEASR e del PSR, i fondi agricoli, in caso di reati in materia di sfruttamento del lavoro minorile, nero e sommerso. Ho anche presentato la richiesta a Bruxelles di inserire questa condizionalità nei regolamenti europei".

Situazioni di sfruttamento e irregolarità che, quindi, non appartengono solo nel Meridione ma le cronache degli anni scorsi hanno dimostrato esser presenti anche in Toscana.

"Grazie all’impegno dei lavoratori, del sindacato, delle istituzioni e degli altri soggetti - ha commentato Damiano Marrano della Flai Cgil Toscana - oggi stabiliamo l’arrivo di uno strumento in più per combattere una delle vergogne del nostro Paese e della nostra regione. Tutto ciò arriva dopo che a livello nazionale è giunta sulla questione una legge importante, alla quale abbiamo collaborato attivamente e che abbiamo salutato con soddisfazione. Ora arriva la parte fondamentale: usare questi nuovi strumenti, monitorare, controllare e tenere gli occhi aperti per contrastare prima possibile fenomeni vecchi e nuovi di caporalato”.

Basilare poi è il ruolo dato dal protocollo ai centri per l'impiego che hanno già iniziato a stilare degli elenchi di lavoratori e di aziende in regola.