Lavoro

Valanga di dimissioni e manca personale, le figure più richieste

Oltre 30mila nuove assunzioni ma con la difficoltà di reperimento al 41% a fronte di 50mila dimissioni volontarie nei primi tre mesi del 2022

Oltre 50mila persone in Toscana hanno deciso di abbandonare volontariamente il loro posto di lavoro nei primi tre mesi del 2022, mentre migliaia di offerte di lavoro presentano un 40% di difficoltà nel reperire personale.

Ad analizzare l'andamento del mondo del lavoro in Toscana sè stata la Camera di Commercio di Firenze attraverso i dati Excelsior che parlano di quasi 33mila nuove assunzioni tra Maggio e Luglio ma con la difficoltà di reperimento al 41%.

In Italia, nel primo trimestre di quest’anno, sono state 519mila le dimissioni volontarie, e secondo le prime stime più di 50mila in Toscana dove nel 2021 erano state tra 130 e 160mila.

Quali sono le figure che mancano? Camerieri, cuochi e figure high skill.

Si chiama “great resignation” l’uscita volontaria dal mondo del lavoro dipendente. La pandemia avrebbe spinto molte persone a ripensare la propria carriera e il bilanciamento tra vita e lavoro.

“Siamo davanti a cambiamenti epocali, ai quali le imprese devono poter rispondere con gli strumenti adeguati e la giusta flessibilità, perché oggi sempre più persone guardano alla qualità della vita e anche alla qualità del lavoro” ha commentato Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di commercio di Firenze.

La Toscana come il resto d’Italia, soffre di una crescente divaricazione tra domanda e offerta

Nella città metropolitana fiorentina, nel trimestre Maggio-Luglio, in base all’ultimo report dell’Ufficio studi della Camera di commercio di Firenze su dati Excelsior-Unioncamere, le imprese hanno previsto 32.810 nuove assunzioni, il 21% in più dello stesso periodo del 2019 (ultimo dato pre-covid), ma la difficoltà di reperimento ha superato il 41% rispetto al 30% di tre anni fa. Il 68,2% delle nuove assunzioni di oggi sono a tempo determinato, contro il 19,4% a tempo indeterminato. Vent’anni fa questa proporzione era capovolta (nel 2001 il 57,6% dei nuovi ingressi era a tempo indeterminato e il 31,2% determinato).

Le dieci figure professionali più richieste 

Ci sono cuochi e camerieri (16,9% del totale), addetti ai servizi di pulizia (15,2%), commessi (5,8%), personale amministrativo e di segreteria (5,6%), operai specializzati (4,7%) esperti di marketing (4,3%), informatici (3,9%). 

Aumenta il livello di scolarizzazione e di specializzazione ricercato dalle imprese e cresce la richiesta di competenze green e digitali, che nei prossimi cinque anni riguarderanno rispettivamente il 56% e il 50% del fabbisogno di personale.

“Per rispondere a queste esigenze dobbiamo lavorare sulla formazione, puntando su scuole di alta qualificazione tecnica e professionale, come nel caso degli Its - dice Giuseppe Salvini, segretario generale della Camera di commercio di Firenze -. La nostra Camera è impegnata sul fronte dell’orientamento dei giovani, con oltre 5mila studenti delle superiori coinvolti quest’anno nei programmi realizzati insieme al Ministero. Sul territorio, inoltre, abbiamo modelli virtuosi, penso al Polimoda e alla Scuola di Scienze aziendali, che non a caso hanno livelli di placement superiori al 90%, ai quali ispirarsi per preparare le nuove generazioni al mondo del lavoro”.

La Camera di commercio ha presentato smartfutureorienta.it “La piattaforma è uno strumento interattivo che servirà alla imprese per presentarsi in maniera innovativa ai giovani e a questi per orientarsi meglio nella scelta delle prime esperienze lavorative – spiega Lilli Franceschetti, presidente di Smart Future Academy -, ma in generale pensiamo di facilitare l’incontro di domanda e offerta in un momento in cui le cose sembrano complicarsi su entrambi i fronti”.