Attualità

Vendemmia in crisi, mancano 5.000 stagionali

Allarme di Federagripesca per la raccolta in Toscana. I lavoratori, in maggioranza dell'Europa dell'est, bloccati dalle restrizioni anti-Covid

L'escalation dell'epidemia di Covid-19 all'estero e in particolare nei Paesi dell'Est Europa da cui arriva la maggior parte dei lavoratori stagionali impiegati nella vendemmia in Toscana, mette a rischio la raccolta delle uve nel 2020. I conti li fa Federagripesca Confcooperative Toscana: “In Toscana mancheranno circa 5.000 lavoratori”.

I Paesi di provenienza, infatti, sono stati inseriti nella "black list" dall'Italia. Per questo la federazione ora chiede al governo di semplificare l'impiego dei voucher agricoli in modo da incentivare i "locali" ad andare nelle vigne: “Permetterebbe a studenti, disoccupati, ristoratori che non hanno lavoro di venire nelle vigne a dare una mano e guadagnare denaro che poi potrebbero spendere, facendo ripartire l'economia” ha detto Ritano Baragli, vicepresidente di Fedagripesca Confcooperative Toscana e presidente della cantina sociale Colli Fiorentini.

Per Federagripesca tratterebbe di una boccata d'ossigeno per l'economia e per l'agricoltura, spiega ancora: "Il governo, con il decreto legge 18 marzo, ha permesso le prestazioni agricole ai familiari fino al sesto grado di parentela", ma questo non basta per la federazione. “La popolazione che lavora in agricoltura è anziana, sono anziani anche i parenti” spiega Baragli.

I segnali all'orizzonte, per questa stagione, annunciano una produzione non particolarmente abbondante ma di qualità con un "buon vino” ha detto Baragli. Una volta vendemmiato, però, le aziende dovranno fare i conti con la crisi del mercato, con il calo dell'export e con il canale "Horeca, quello della ristorazione e delle enoteche" che "è praticamente fermo". A mostrare segnali non negativi è solo il canale della grande distribzione e il rischio, si legge, è di assistere a un calo del 4 per cento nella vendita di bottiglie in tutto il mondo.