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"Conteniamo il virus ma la Toscana non si ferma"

Video appello del presidente della Regione Toscana dopo il nuovo decreto del Governo. "In arrivo un'ordinanza per chi è arrivato dalla Lombardia"

Enrico Rossi

"Dobbiamo contenere il virus ma non possiamo fermarci". Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha rivolto un video appello su Facebook ai cittadini toscani dopo il decreto del Governo sul contrasto del coronavirus: "In poco tempo è cambiata la situazione in Toscana. Finora siamo riusciti a contenere il contagio", ha esordito il governatore toscano.  

Poi il riferimento al decreto firmato ieri sera dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha esteso a tutta Italia le misure varate lo scorso 8 marzo per la Lombardia e per 14 province tra Veneto, Emilia Romagna e Marche: "L'ordinanza non vieta affatto che ci si possa spostare per motivi di lavoro o di salute", ha detto Rossi. 

"E' stato positivo che il Governo abbia assunto un'ordinanza che equipara anche noi alla Lombardia e ad altre zone che sono interessate da una diffusione del virus più ampia delle nostre. Sono dispiaciuto invece che non ci sia un esplicito richiamo nell'ordinanza del presidente del Consiglio ai vacanzieri che sono venuti in Toscana nelle seconde case: un richiamo a tornare a casa, prima di tutto per motivi di salute perché solo nelle loro case possono avere un'assistenza del loro medico e del loro pediatra". Su questo tema, Rossi ha annunciato "un'ordinanza personale per chiedere al Governo di rafforzare con gli elementi sanzionatori la mia richiesta a queste persone". 

Poi il chiarimento. "Non è vero che l'ordinanza mette tutti a casa - ha detto Rossi - non vieta di spostarsi per motivi di lavoro e di salute perché questo metterebbe in ginocchio la Toscana".

Quindi l'appello ai lavoratori e agli imprenditori: "Inutile  mettersi a casa se c'è da produrre: si devono avere gli accorgimenti consigliati, si discuta nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro ma lo spostamento per motivi di lavoro è consentita. Da nessuna parte è scritto che si debba cessare la produzione. Sono state chiuse le scuole, è vero, sono stati chiusi gli ospedali, anzi più di sempre adesso ne abbiamo bisogno. Nella pubblica amministrazione ci si organizzi come stiamo facendo noi qui in Toscana con il telelavoro". 

"Le attività commerciali sono regolate per evitare che ci siano assembramenti, le manifestazioni pubbliche sono proibite - ha poi spiegato Rossi - i ristoranti dovranno stare aperti fino a una determinata ora ma sarà sempre possibile trovare generi alimentari e sarà sempre possibile viaggiare: non sono fermi affatto ad esempio i trasporti su gomma o su ferro in tutta la Regione". 

"Se dovessimo bloccare interi comparti produttivi fondamentali per l'export, noi avremmo un calo diproduzione di ricchezza in questa regione di cui sentiremmo le conseguenze in futuro". Non dobbiamo dimenticarci che i lavoratori riuscirono a difendere le fabbriche sotto i bombardamenti e dagli smantellamenti che volevano fare i nazisti". 

"Si torni a lavorare, ci si acconci in maniera adatta, si stia a casa se si hanno manifestazioni influenzali ma noi non possiamo fermarci", ha quindi concluso Rossi.