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"Voglio giustizia vera per mio figlio Niccolò"

Nella notte di preghiera per la veglia in ricordo di Niccolò Ciatti, il giovane di Scandicci morto in Spagna, il padre Luigi chiede verità e giustizia

I genitori di Niccolò, Luigi e Cinzia e la sorella Sara

"Voglio che venga fatta giustizia per mio figlio, e spero che queste belve, perché non possono essere definite persone, paghino perché già due non si sa dove sono e speriamo che rimangano in carcere perché non è giusto che abbiano rovinato la vita di un ragazzo di 22 anni". Queste le parole di Luigi Ciatti, commosso davanti alle telecamere e ai giornalisti giunti a Scandicci per la veglia in ricordo del figlio Niccolò, il giovane picchiato a morte da tre ceceni nella discoteca di Lloret de Mar, in Spagna. 

In chiesa, tra le lacrime e la commozione, i genitori di Niccolò, Luigi e Cinzia e la sorella Sara, arrivati insieme alla fidanzata Ilaria. Insieme alla famiglia un'intera città che non si dà pace e chiede giustizia per la vita spezzata di Niccolò.

Rassul Bisultanov, il giovane ceceno che ha sferrato il calcio mortale a Niccolò Ciatti, ha confessato davanti al magistrato spagnolo, messo sotto scacco dalle riprese all'interno della discoteca a Lloret De Mar dove è avvenuto il pestaggio. Per lui si prospetta un processo per omicidio intenzionale e una possibile condanna a 20 anni di carcere. Gli altri due ceceni che hanno partecipato all'aggressione sono stati rimessi in libertà provvisoria in attesa del giudizio.

Adesso è attesa la salma di Niccolò Ciatti, ma ancora, come ha detto il padre Luigi, non è chiaro dove arriverà, se all'aeroporto di Pisa o a quello di Bologna, o Roma. I funerali saranno celebrato appena Niccolò ritornerà nella sua Scandicci.