Lavoro

Clouditalia, 78 lavoratori da Arezzo a Firenze

I sindacati dicono no e chiedono il mantenimento della sede aretina: "Abbiamo sospettato questa intenzione fin dal settembre scorso"

Cgil, Cisl e Uil sono intervenuti per perorare la causa dei 78 lavoratori di Clouditalia che "devono fare la valigia per Firenze".

I sindacati si oppongono alla spostamento e hanno chiesto il mantenimento della sede aretina.

"Arezzo addio - inizia la nota diffusa dai sindacati - I 78 lavoratori della sede di Clouditalia, acquisita da Irideos, devono fare i bagagli e spostarsi nella sede aziendale di Firenze". 

I sindacati hanno detto di aver "sospettato questa intenzione fin dal settembre scorso" ma poi erano stati "tranquillizzati". 

Dopo l'incontro con i vertici di Irideos e Clouditalia è arrivata "la peggiore delle conferme" ovvero che "la sede di via Calamandrei verrà venduta dalla nuova proprietà dell'immobile e quindi non ci sarà, per l'azienda di telecomunicazioni, la proroga dell'affitto".

"Lo scorso anno - hanno detto Salvatore D’Amico, Paolo Galastri e Barbara Bussotti, segretari Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil - avevamo chiesto di mantenere il sito produttivo nella sua interezza occupazionale anche per evitare di impoverire ulteriormente il territorio aretino, riproponendo per questi lavoratori il fantasma di uno spostamento che per molti di essi risulterebbe penalizzante se non impossibile”.

Irideos e Clouditalia hanno deciso diversamente: "La nostra proposta - hanno aggiunto D’Amico, Galastri e Bussotti - era quella di individuare ad Arezzo un altro immobile idoneo. La risposta, che giudichiamo irricevibile, è stata quella di ipotizzare il trasferimento degli attuali 78 dipendenti nella sede di Firenze, nonostante che nel passato alle varie e ripetute manifestazioni di preoccupazione da parte dei lavoratori, l'azienda abbia sempre risposto con sperticate rassicurazioni. Con amara sorpresa, dopo nemmeno un anno dall'acquisizione da parte di Irideos, apprendiamo con sconcerto e rabbia la decisione di attuare i trasferimenti".

Le tre organizzazioni sindacali hanno chiesto alla proprietà di rivedere la decisione e di mantenere la sede aretina con tutti gli addetti.