Sono in tutto trecento i pazienti che fino a oggi sono stati sottoposti all'intervento di impianto retinico, quaranta sono stati operati in Toscana e trenta di questi all'Oculistica di Careggi che detiene in questo modo il record internazionale in questo tipo di cura.
L'operazione consiste nell'impianto di retina artificiale che collega un microchip alla retina che ormai non ha più capacità visiva. In questo modo si permette ai segnali catturati da una microcamera esterna di passare al cervello. Ai pazienti viene così restituita, dopo la riabilitazione, la percezione di sagome e oggetti in movimento, per dare loro modo di orientarsi nello spazio.
"Con il paziente operato nei giorni scorsi all’oculistica di Careggi sono trenta le persone che hanno recuperato una certa capacità visiva grazie all’impianto di retina artificiale", ha spiegato il professor Stanislao Rizzo che ha eseguito l’intervento, un pioniere di questa tecnica chirurgica.
La buona notizia, si legge in una nota dell'azienda ospedaliero-universitaria, è che si sta uscendo dalla fase sperimentale per passare alla definizione di protocolli standard nella tecnica dell'impianto di retina artificiale.