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Flash mob dei commercianti per chiedere i ristori

Consegnata alla Regione Toscana una scatola di indumenti rossi e arancioni portati nei negozi dai clienti ed una lettera con le richieste di ristoro

I Commercianti Uniti Firenze hanno consegnato alla Regione Toscana una scatola di indumenti rossi e arancioni portati nei negozi dai clienti che nei giorni scorsi hanno risposto all'appello in vista del flash mob contro le chiusure a singhiozzo e per chiedere aiuti economici.

Il gruppo noto per avere tappezzato le vetrine con i cartelli "Esistiamo" non ha trovato il presidente Eugenio Giani ma è stato ricevuto dal capo di gabinetto della Regione Toscana, al quale è stato consegnato un documento con le richieste del movimento.

Con la portavoce Monica Coppoli, che è presidente del centro commerciale naturale di Borgo La Croce, erano presenti Stefano Decina, presidente del centro commerciale naturale Dalmazia, Sarah Furlan, presidente del centro commerciale naturale Le Cure, Barbara Zannoni, vice presidente del Centro commerciale di Porta Romana.

Tra le richieste la revisione dei codici Ateco “in quanto molte categorie, col sistema attuale, sono state escluse dalle misure economiche di sostegno”, l'azzeramento di Cosap, Tari e delle altre imposte legate all'esercizio dell'attività commerciale, contributi per il pagamento di gas, luce e acqua e contributi a fondo perduto adeguati alle perdite di fatturato.

“Firenze deve restare gialla e soprattutto negozi e ristoranti devono rimanere aperti. E' evidente ormai che non è il commercio il problema. L'emergenza sanitaria va risolta in altri modi, non certo chiudendo attività che non sono luoghi di contagio”, ha detto Monica Coppoli. “Chiediamo ristori adeguati alle perdite di fatturato perché, nonostante la gente stia tornando in questi giorni a comprare nei nostri negozi, lavoriamo con forti sconti, ci sono tasse e fornitori da pagare e in questo modo non riusciamo a sopravvivere”.