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Foster, per i lavoratori il futuro resta un rebus

Operai di nuovo in presidio sul cantiere della stazione fiorentina dell'alta velocità per chiedere certezze sui tempi di realizzazione dell'opera

L'alta velocità a Firenze resta un rompicapo. Soprattutto per i lavoratori del cantiere della stazione Foster che sono scesi di nuovo in protesta per denunciare che loro sono sempre meno numerosi e per chiedere alle istituzioni che la storia infinita dell'opera si avvii finalmente a una conclusione. O almeno a una svolta che dia continuità ai lavori dopo lo stop di Ferrovie di qualche mese fa. A quattro mesi dall'ennesima giravolta e che ha dato di nuovo via libera al tunnel dell'alta velocità e alla stazione di via Circondaria, infatti  i sindacati e i lavoratori ricordano che è ancora tutto fermo. 

A questo si aggiungono i numeri non certo esaltanti. Da inizio aprile gli operai impiegati sono circa 35, molti meno dei 150 di un paio di mesi fa e ancora meno del numero medio necessario per realizzare l'opera. Gli operai di imprese in subappalto sono circa 10, mentre le maestranze di Nodavia sono state ridotte a 25. A inizio mese, a 12 operai non sono stati rinnovati i contratti di lavoro inerenti all’opera ma sono stati ricollocati in altri cantieri delle aziende del gruppo, alcuni dei quali sono dovuti andare a lavorare all’estero.

Intanto i sindacati guardano all'incontro che a maggio avranno con il prefetto di Firenze. La data è ancora da definire ma si farà, dicono. 

"Nessuno a partire da RFI, passando per il presidente della Regione e per finire al sindaco di Firenze dicono che questo cantiere si deve fermare, ma di fatto sta morendo - hanno detto Marco Benati Fillea-Cgil, Stefano Tesi della Filca-Cisl e Laura Zucchini della Feneal-Uil - Ci era stato garantito che nel giro di pochi mesi sarebbe arrivata una soluzione e che comunque i lavoratori già coinvolti non avrebbero avuto conseguenze negative, a oggi questo non è accaduto".

"Fermare la stazione Foster - hanno poi aggiunto - significherebbe lasciare irrisolti i problemi che l'infrastruttura era chiamata a risolvere. Serve una decisione politica chiara a tutela dei cittadini, della mobilità di Firenze e di tutta la Toscana e dei lavoratori per un progetto di cui si è iniziato a parlare 23 anni fa. Ad oggi sono stati spesi quasi centinaia di milioni di soldi pubblici e abbiamo un cratere grande come uno stadio nel bel mezzo di Firenze e di fatto non sappiamo ancora se e come l'opera verrà realizzata".