Cronaca

Furti seriali in chiesa, incastrato dai video

Il 46enne avrebbe depredato almeno 7 luoghi di culto tra Firenze, Bagno a Ripoli, Scandicci e Monte San Savino in provincia di Arezzo

Il giro delle 7 chiese, sì, ma per depredarle. I carabinieri hanno sottoposto a fermo un uomo di 46 anni ritenuto responsabile di almeno 7 furti in serie avvenuti nelle ultime due settimane nelle chiese avvenuti tra Firenze, Scandicci, Bagno a Ripoli e Monte San Savino, in provincia di Arezzo.

A condurre l'operazione che oltre al fermo ha portato a due denunce sono stati i carabinieri del nucleo operativo della compagnia Oltrarno e della stazione di Firenze Galluzzo, insieme a personale del nucleo tutela del patrimonio culturale (Tpc) di Firenze.

La svolta nelle indagini è arrivata dai filmati di circuiti di videosorveglianza comunale e privata nei pressi della chiesa di San Felice a Ema, che hanno consentito di identificare il fermato. Da lì, l'uomo è stato riconosciuto anche nelle riprese dei furti eseguiti in altre 6 chiese. 

E' quindi scattata la perquisizione nell'abitazione del 46enne, nel corso della quale sono stati trovati molti degli oggetti religiosi trafugati. Le investigazioni a quel punto sono proseguite fino a risalire a un uomo residente a Firenze che, in base alle informazioni acquisite, avrebbe svolto ripetutamente la funzione di ricettatore per conto del fermato. A casa aveva con sé oggetti sacri, statue, dipinti, tappeti e materiale di varia natura e provenienza dubbia, tra cui altri beni ritenuti sottratti dal fermato in alcune chiese fiorentine. Il materiale è stato sottoposto a sequestro penale.

Non solo però, perché proprio nel corso di quest'ultima perquisizione i carabinieri hanno individuato il terzo uomo. E' un rigattiere che negli ultimi giorni avrebbe acquistato alcuni tra gli oggetti parte della refurtiva per poi rivenderli. Il fermato è stato condotto in carcere. I due altri uomini sono stati denunciati in stato di libertà con l'accusa di ricettazione.

Le indagini proseguono, e gli investigatori non escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore delle persone sottoposte ad indagini. La posizione sarà poi vagliata a processo.