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Il Mibact dice no all'abbattimento del Franchi

Consentiti, invece, la copertura integrale del campo e l'avvicinamento degli spalti al terreno di gioco. La risposta del Mibact a Palazzo Vecchio

Lo Stadio Artemio Franchi non si può abbattere, è quanto ha spiegato il ministero dei Beni Culturali interpellato in merito alla ristrutturazione dell'impianto sportivo realizzato negli anni '30 dall'architetto Pier Luigi Nervi.

Il ministero guidato da Dario Franceschini ha risposto con una lettera alle sollecitazioni sull'aspetto tecnico presentate da parte del Comune di Firenze e della Fiorentina impegnate in un progetto di riqualificazione.

Il ministero ha sottolineato la necessità di tutela per "la snella pensilina posta a copertura della tribuna centrale" ed ancora "le scale elicoidali di accesso alle curve" ed inoltre "la torre di Maratona" e "l'anello strutturale originario delle campate standard costituite da pilastro e trave sagomata sulle quali posano le gradinate che definiscono l'aspetto esterno dello stadio".

Il Mibact ha espresso parere positivo, invece, in merito all'ipotesi di una copertura integrale del campo ed all'ulteriore avvicinamento delle curve al terreno di gioco. Un precedente intervento di ristrutturazione in occasione dei Mondiali di Italia '90 ha visto l'eliminazione della pista di atletica per abbassare il campo ed avvicinare gli spalti.

Il patron della Fiorentina, Rocco Commisso, si trova in questi giorni a Firenze e adesso sono attese le controdeduzioni in merito alla fattibilità del cosiddetto "restyling" che aveva ripreso piede dopo la norma definita "Salva Stadi" nei confronti dell'altra opzione, la valutazione di realizzare un nuovo impianto nel Comune di Campi Bisenzio.