Attualità

Il volto di Gramsci diventa un murale gigante

L'artista Jorit è tornato a Firenze per realizzare una nuova opera su un edificio di edilizia popolare, la gigantografia di Antonio Gramsci

Foto di Marco Borrelli

A due anni dal murale di Nelson Mandela in piazza Leopoldo, Jorit torna a Firenze per realizzare una nuova opera su un edificio di edilizia popolare: l'artista dipinge un grande ritratto di Antonio Gramsci, politico e intellettuale comunista sardo incarcerato dal regime fascista dal 1926 al 1937.

Il ritratto sulla parete esterna del condominio posto in via Canova al numero 25/22. La superficie della parete è di 213 metri quadri.

“Anche quando tutto è o pare perduto, bisogna rimettersi tranquillamente all'opera, ricominciando dall'inizio… La crisi consiste appunto nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere” questa la prima frase tracciata sul muro. A commento dell'opera una frase tratta da una delle lettere che Antonio Gramsci scrisse dal carcere a suo fratello Carlo nel 1927. Una riflessione utile in tempi in cui l'intero paese si trova a scrutare timoroso il futuro e che ci richiama al "pessimismo dell'intelligenza, ottimismo della volontà", quello che fu il motto applicato da Gramsci per tutta la sua vita.

Rimettersi all’opera, un impegno che l’associazione Teatro Puccini ha voluto ricordare sin dal titolo dato all’intero progetto, Odio gli indifferenti, preso da uno scritto di Gramsci apparso per la prima volta nel 1917 sulla rivista La Città Futura. Con questo intervento prosegue l'impegno del Comune di Firenze e di Casa spa di mettere alcune delle pareti dei suoi edifici a disposizione di artisti affinché trasformino parti della città in un museo all'aperto dell'arte contemporanea.