Cronaca

La banda del cappotto specializzata in borseggi

Entrava e usciva dai ristoranti ben vestito ma con il cappotto sottobraccio, un modus operandi che ha fruttato un copioso bottino di borse griffate

Hanno messo a segno una serie di furti di borse in alcuni ristoranti fiorentini con il trucco del cappotto fino a quando non sono stati beccati in flagranza con la refurtiva in mano. Si tratta di tre cittadini peruviani, due uomini e una donna, tra i 30 ed i 40 anni arrestati con l’accusa di furto aggravato continuato.

Nella serata di ieri, poco prima delle 23, gli agenti di una volante hanno notato un’autovettura con a bordo tre persone sospette nella zona tra Gavinana e viale Europa. L'auto è stata seguita fino a che i tre si sono fermati in prossimità di alcuni ristoranti della zona. La scena si è ripetuta per almeno due volte fino a quando l’auto è arrivata in piazza Ferrucci dove un uomo è uscito da un ristorante con il cappotto sottobraccio nonostante le rigide temperature. I poliziotti hanno pensato che sotto al cappotto fosse nascosto qualcosa e sono intervenuti trovando una borsa appena rubata. Nel bagagliaio dell’auto c'era anche una borsa di marca del valore di otre 1.500 euro risultata rubata circa un’ora prima in un altro locale in via De’ Renai. I borseggiati non si erano accorti di nulla.

Secondo quanto ricostruito dalla mobile di Firenze la banda avrebbe usato una tecnica preparata a tavolino e ben rodata: mentre un uomo rimaneva in auto, pronto alla fuga, gli altri due entravano ben vestiti nei ristoranti e, approfittando della distrazione dei clienti seduti a mangiare, con incredibile destrezza si impossessavano delle borse posate sulle sedie, coprendole con un cappotto.

Gli inquirenti hanno ricostruito i movimenti della banda visionando le immagini della videosorveglianza cittadina dalle quali sarebbe emerso il modus operandi con l’uomo della coppia che usciva dai ristoranti con quel cappotto sottobraccio.

Gli investigatori hanno perquisito l’abitazione fiorentina degli arrestati dove, oltre ad altre borse di sospetta provenienza furtiva e per le quali sono in corso accertamenti, hanno trovato i loro passaporti e le generalità fornite agli agenti da “l’uomo del cappotto” sono risultate discordanti, motivo per il quale nei suoi confronti è scattata anche una denuncia per false attestazioni circa la sua identità. Quest’ultimo è risultato infine destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Genova per una serie di furti di borse messi a segno il mese scorso in ristoranti e bar del litorale ligure.