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La Casa del Popolo chiude per le restrizioni Covid

Dopo l'allarme lanciato da Arci Toscana si è chiusa la porta del circolo simbolo dell'Oltrarno fiorentino, il presidente ha chiesto aiuti economici

Chiude la Casa del Popolo di San Niccolò, storico quartiere del centro di Firenze, lo ha annunciato il presidente del circolo, Leonardo Sgatti.

Sgatti ha spiegato "La casa del popolo di San Niccoló chiude con analoga sorte di tutti i circoli del paese. É un anno terribile per tutti, ci stringiamo alle persone ed alle famiglie colpite direttamente dalla pandemia ed a tutti coloro che ne rimarranno vittime economicamente. Cercate di non lasciarci soli, questo non è il 60° che avremmo voluto festeggiare per il nostro circolino ma tant'è. Ogni nostro sforzo per salvare economicamente l'ultima casa del popolo del centro storico di Firenze rischia di essere vanificato da questa ulteriore mazzata. Siamo così costretti a chiedere il contributo di tutti. Vi ringraziamo per ogni possibile gesto di solidarietà, che in un anno come questo acquista un valore immenso".

 Acli Toscana e Arci Toscana avevano lanciato un grido di allarme dopo l’entrata in vigore delle nuove misure adottate dall’esecutivo per contenere la seconda ondata della pandemia.

Il presidente delle Acli, Giacono Martelli aveva detto "I nostri circoli ricreativi e culturali che fanno parte della tradizione toscana e con una identità ben definita all’interno del Terzo Settore si sono attivati da subito e responsabilmente, anche prima delle disposizioni normative, limitando le proprie attività, adoperandosi per un attento rispetto delle linee guida, adottando specifici protocolli anti contagio, formando i propri dirigenti e i volontari. Durante il lockdown molti di loro hanno contribuito alla coesione sociale delle nostre comunità con una particolare attenzione alle categorie di persone più vulnerabili”. Il presidente Arci Toscana, Gianluca Mengozzi ha aggiunto “Le nostre associazioni rappresentano un presidio del territorio, una insostituibile rete di volontariato che opera per la coesione sociale. Siamo uno stabile riferimento della Pubblica Amministrazione e sosteniamo con solidarietà e beneficienza molte realtà del territorio. Tutto con le risorse delle proprie attività di autofinanziamento e senza gravare sui bilanci pubblici. Ma è diventata ormai necessaria e urgente una chiara collocazione dei nostri presidi all’interno delle misure di sostegno per garantire la continuità della nostra funzione, anche in vista dell’importante intervento di tenuta sociale e di contrasto delle conseguenze della pandemia che vedrà le nostre associazioni agire con ancor maggiore intensità nei mesi a venire”.