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La verità di Chiarot, sipario strappato sul Maggio

L'avvicendamento tra neo presidente e sovrintendente sembra degno di un libretto d'opera, l'ultimo atto regala un finale a sorpresa e qualcuno stecca

Cristiano Chiarot

Il sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino, Cristiano Chiarot, chiama la stampa e racconta la sua versione dei fatti circa il mancato rinnovo del mandato ed annuncia che lascerà l'incarico a fine luglio senza neppure aspettare dicembre.

L'uomo che in due anni ha sistemato i conti e rilanciato lo "stipendificio", come lo aveva ribattezzato Matteo Renzi, si dice "imbarazzato" dalla nota di Palazzo Vecchio che ha attribuito la sua mancata conferma a questioni di pensionamento. Inoltre il sovrintendente nelle ultime ore ha detto di essersi sentito già "fuori dai giochi". 

Chiarot spiega di aver inviato nei giorni scorsi una lettera al sindaco nella quale lo avvisava che avrebbe "lasciato scadere" il mandato dopo la nomina a presidente di Salvo Nastasi. "Le scelte della politica - ha detto il sovrintendente in carica - devono essere fatte dalla politica. Mi è stato chiesto di rimanere, ma non me la sento di condividere le scelte del sindaco". Poi arriva un tuono dal retropalco "Il Maggio in questo momento ha bisogno di avere come presidente il sindaco della città, ma è una mia opinione personale". Chiarot si congeda in anticipo "Ho deciso di non rimanere fino a dicembre, ma solo fino al 28 luglio".

"Vado via sereno, non mi sarebbe dispiaciuto restare, ma sono cambiate le cose" ha spiegato ancora Chiarot. "Io sono il sovrintendente scelto da Nardella - ha aggiunto - così Nastasi avrà un suo sovrintendente, ed io non andrò in pensione. Ho chiesto un parere legale e mi è stato detto che sarei potuto restare sovrintendente, quindi se un teatro mi chiamerà non mi precludo di andarci".