Cronaca

Autoriciclaggio, maxi sequestro a due imprenditori

La Finanza ha sequestrato beni per un milione e 690mila euro. Al centro l'acquisto di Villa Banti. Reato contestato per la prima volta a Firenze

I due imprenditori, Luigi D'agostino, 50 anni, e Ilaria Niccolai, 44 anni, accusati in concorso dei reati di appropriazione indebita e di autoriciclaggio, sono accusati in concorso dei reati di appropriazione indebita e autoriciclaggio. La Guardia di Finanza ha messo i sigilli a villa Banti in viale Segni a Firenze che nel 2016 era stato acquistato all'asta da una società della 44enne.

Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, coordinate dalla pm Christine Von Borries, D'Agostino e Niccolai, sua convivente, avrebbero acquistato l'immobile distraendo denaro dalla società Nikila Invest srl, di cui D'Agostino è amministratore unico e Niccolai socia al 70 per cento.

Il denaro sarebbe stato versato attraverso due bonifici da 990mila e da 700mila euro direttamente sui conti correnti della Syntagma, di proprietà dell'imprenditrice che si era aggiudicata il palazzo all'asta. Secondo gli investigatori per aggirare la norma antiriciclaggio ed evitare che la banca si insospettisse, i due avrebbero simulato un preliminare di vendita di quote societarie della Syntagma, mai andato però a buon fine e giudicato anomalo dagli investigatori. Sempre secondo gli inquirenti, i due imprenditori avrebbero agito mossi dalla preoccupazione di non far apparire il movimento del denaro come un'operazione di finanziamento verso la Syntagma, che avrebbe comportato una gestione fiscale e tributaria più onerosa.