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Molestata dal branco, venditore di rose la salva

Una ragazza livornese ha raccontato su Fb di essere stata accerchiata da una ventina di giovani ubriachi. A salvarla un venditore abusivo di rose

In venti intorno a una ragazza, fra battute pesanti, strattoni, l'invito ad appartarsi con tutti loro, la paura che l'aggressione verbale di tramutasse in qualcosa di ancora più grave. A raccontare questi brutti momenti su Facebook è stata proprio lei, la giovane livornese oggetto dello scherno e degli atteggiamenti minacciosi di un gruppo di coetanei, tutti italiani e a suo avviso ubriachi, che nel centro di Firenze l'hanno circondata con la scusa di un selfie e poi l'hanno sommersa di frasi volgari.

Ad allontanarli è stato Hossein, un venditore abusivo di rose: quando l'uomo, di origine bengalese, ha visto la ragazza accerchiata dal branco, ha deciso di intervenire, ha allontanato i giovani e poi ha offerto alla poveretta da bere e da mangiare e un fazzoletto per asciugarsi le lacrime.

"Se non ci fosse stato Hossein io stasera non potrei raccontare questa storia" ha scritto la giovane su Facebook.

"Ho deciso di scrivere quanto accaduto perchè molti pensano che non ci sia bisogno del femminismo, dell'antisessismo, dell'integrazione - ha sottolineato la ragazza livornese - Perchè molti pensano che quei ragazzi stessero solo scherzando, che sono ragazzate, che 'gli stranieri a casa loro', che 'lo straniero è cattivo', che la misoginia non esiste, che l'uomo e la donna sono uguali, che hanno gli stessi diritti e le stesse libertà. Ecco, noi sappiamo che non è così. Noi tutte dovremo trovare la forza di dire ciò che accade, anche se proviamo vergogna dobbiamo trovare il coraggio di parlare, per essere solidali e non abituarci a questa mentalità, per liberarcene".