Cronaca

Nell'aula del tribunale grida "Allah akbar"

Un tunisino imputato in un processo per direttissima, ha minacciato di morte i presenti in aula e ha scagliato un microfono contro la giudice

Per bloccare l'uomo, un 47enne tunisino, è stato necessario l'intervento di due agenti di polizia. Nella colluttazione che ne è seguita ha colpito uno dei poliziotti fratturandogli il polso. 

L'episodio è avvenuto in una delle aule del tribunale di Firenze. Il tunisino era stato arrestato la notte scorsa in piazza Mentana quando ubriaco, gridava e importunava i passanti. 

All'arrivo della polizia aveva reagito sferrando calci e pugni e ferendo un poliziotto. Stamani, portato in aula, ha esordito mettendo i piedi sul tavolo. Quando è stato richiamato dalla giudice ha reagito agitandosi e iniziando a gridare che avrebbe ucciso tutti. 

Poi il grido "Allah è grande" e il lancio del microfono contro la giudice, che è riuscita a scansarlo chinando la testa.