Cronaca

Uccise in casa sua, il padrone gli chiede i danni

Il proprietario della casa di via Fiume dove furono uccise due persone ha chiesto il risarcimento per non essere più potuto entrare nell'abitazione

Quasi un anno. Era il 29 giugno 2016 quando avvenne il duplice omicidio del trans Gilberto Manoel Da Silva, 45 anni, conosciuto in tutto il quartiere con il nome di Kimberly, e della domenicana Mariela Josefina Santos Cruz, 27 anni. Da allora l'appartamento di via Fiume in cui avvenne il delitto è sotto sequestro e non può essere nuovamente affittato né venduto. 

Ora il proprietario di casa, però, ha chiesto stamani alla corte d'assise di essere ammesso come parte civile contro il fiorentino Mirco Alessi, 43 anni, per ottenere il risarcimento dei danni causati dalla mancata disponibilità dell''immobile. Alessi è imputato degli omicidi del trans e della ragazza oltre che del tentato omicidio di una 25enne dominicana che di salvò gettandosi dalla finestra. 

La richiesta di danni all'imputato è sicuramente l'aspetto più singolare della prima udienza contro di lui. In ogni caso la corte d'assise di Firenze, presieduta da Ettore Nicotra, ha respinto subito la richiesta considerando che il sequestro è stato disposto dalla procura ed è un atto che non dipende dall'imputato. A intervenire sulla vicenda è stato lo stesso pm Daniela Cento che si è opposta dicendo che la casa vicina alla stazione di Santa Maria Novella rimane sotto sequestro perché potrebbe tornare utile effettuarvi un nuovo accesso a fini probatori. 

Nel corso dell'udienza il pm Cento ha chiesto l'acquisizione delle cartelle cliniche, delle immagini delle telecamere, della telefonata al 112 nel senese con cui Alessi interruppe la sua fuga dopo gli omicidi e si consegnò alle autorità. La difesa prevede che saranno sentiti 26 testimoni. In particolare, vorrà far valere il fatto che il fatto che Alessi sia stato ricattato dal trans che minacciava di rivelare la loro relazione. Tra Alessi, oggi in aula, e il brasiliano era scaturito un rapporto che nel tempo si sarebbe trasformato in una pressante richiesta di denaro da parte del trans. Un alltro aspetto che la corte d'assise dovrà accertare è la premeditazione. 

La prossima udienza del processo è fissata il 1 giugno nell'aula bunker.