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Pitti Filati sfida la crisi con i giovani stilisti

Caccia ai nuovi talenti della moda nell'81ma edizione della manifestazione alla Fortezza da Basso. Nel 2016 fatturato del settore in picchiata

Anteprima mondiale delle collezioni autunno/inverno 2018/2019 di filati per la maglieria ma soprattutto tanta voglia di innovazione e di fare ricerca. Si è aperta con questo spirito l'ottantunesima edizione di Pitti Filati, alla Fortezza da Basso di Firenze fino al 30 giugno: 132 marchi in mostra, 24 dei quali stranieri in spazi completamente riorganizzati che comprendono anche la mostra 'Vintage selection' dedicata al design vintage e al remake di qualità. 

Obiettivo, analizzare e lanciare le tendenze per le prossime stagioni, grazie anche allo spazio ricerca che ha come tema 'The human edition', per superare la crisi che ancora morde il settore della filatura italiana. 

Secondo i dati di Sistema Moda Italia resi noti alla vigilia della manifestazione, infatti, il fatturato è calato del 2,7 % per un giro d'affari di poco più di 2 miliardi e 800mila euro. Aspettative deluse soprattutto dall'export, a -4,9%, mentre è andato meglio l'import con +3,8%. Nel dettaglio, la filatura laniera cede il 2,4 per cento, invertendo di fatto l'evoluzione positiva raggiunta nel 2015. Sia la filatura liniera che quella cotoniera, poi, presentano un tasso di caduta quasi doppio, superiore al -4 per cento. E anche il 2017 si mostra in salita per l'industria italiana della filatura: nel primo trimestre l'indice di produzione industriale Istat relativo alle attività di filatura fa registrare un decremento tendenziale pari al -4,8 per cento. Il mese aprile, invece, la produzione è tornata a crescere, nella misura del +2,9 per cento.

Ora Pitti Filati 81 punta a dare nuovi stimoli e anche a cercare i talenti del futuro, bissando o superando i già buoni risultati dell'edizione dell'estate 2016 quando i compratori furono 5.400, oltre la metà dei quali stranieri.