"'L'Italia si è desta, siam pronti alla vita possono forse cantarlo in molti, ma non le vittime della strage di via dei Georgofili, carenti sul fronte della giustizia penale e civile - spiega nella nota la presidente - Vogliamo unire la voce dell'associazione a quanti colgono un segnale di troppo ottimismo nel cambiare le parole dell'Inno Nazionale. I nostri figli sono morti - spiega Maggiani Chelli - non per colpa loro, ma per colpa di uomini che volevano mantenere il riserbo sulle loro scelleratezze, infatti, ancora oggi dettano legge. A 22 anni di distanza dall'attacco della mafia allo Stato, in via dei Georgofili a Firenze a due passi da Palazzo Vecchio, mancano verità sull'attentato per troppi documenti rinchiusi nei cassetti".