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Mattarella chiede ai magistrati riforme e rigore

Il presidente della Repubblica stamani a Villa di Castelpulci ha chiuso la cerimonia per i 10 anni della Scuola superiore della magistratura

Il presidente Mattarella insieme al governatore Giani

Covid e vaccini, centralità della giustizia nella vita individuale e collettiva anche in vista del Piano nazionale di ripresa e resilienza, urgenza di riforma del consiglio superiore della magistratura: non sono che alcuni dei temi toccati stamani dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante l'intervento con cui ha chiuso la cerimonia per i 10 anni della Scuola superiore della magistratura di Scandicci, a Villa di Castelpulci.

Mattarella è stato accolto dall'abbraccio canoro di tanti ragazzi. Prima l’inno di Mameli, poi il brano Un signore di Scandicci di Sergio Endrigo intonato dal coro delle voci bianche di Firenze Scandicci diretto da Lucia De Caro e dagli studenti degli Istituti Comprensivi Rossella Casini e Vasco Pratolini diretti dal professor Luca Marino.

Dal capo dello Stato è partito un appello al mondo giudiziario per rinnovato rigore che rifugga gli arbitrii interpretativi per raccogliere la sfida di emettere decisioni comprensibili e riconoscibili. La formazione, ha poi sottolineato Mattarella, riveste in questo processo un ruolo determinante ed ecco che la Scuola superiore scandiccese ha qui la sua missione prioritaria.

Alla cerimonia per il decennale del polo formativo dei magistrati insieme al presidente della Repubblica sono intervenuti tra l'altro, dopo la relazione introduttiva di Giorgio Lattanzi quale presidente della Scuola superiore della magistratura, il vicepresidente del consiglio superiore della magistratura David Ermini e il ministro della giustizia Marta Cartabia oltre al presidente della Regione Eugenio Giani e ai sindaci di Firenze e metropolitano Dario Nardella e di Scandicci Sandro Fallani.