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Focolai di Covid in aumento nelle aziende

La Cgil della Val d'Elsa senese: "Dopo quattro settimane in zona rossa continuiamo a registrare un aumento dei contagi anomalo nei luoghi di lavoro"

Quattro settimane in zona rossa ma l'epidemia di Covid non frena, neppure nelle aziende, i luoghi dove le prescrizioni di sicurezza del governo e della regione dovrebbe garantire margini di sicurezza maggiori. A lanciare l'allarme è la Cgil  della Valdelsa senese. 

“Dopo quattro settimane in zona rossa continuiamo a registrare un aumento dei contagi insopportabile ed anomalo collocandoci come la peggiore area sociosanitaria della Toscana  - dichiara in una nota il coordinatore Cesare De Sanctis -  Purtroppo dobbiamo denunciare che stanno nascendo molti focolai nei luoghi di lavoro, teoricamente l’ultimo posto dove dovrebbero esserci assembramenti, sia nelle realtà grandi che in quelle piccole di tutti i settori produttivi. Siamo costretti ad evidenziare come ci sia una sottovalutazione drammatica del rischio di contagio anche da parte dei lavoratori e come spesso si verifichino atteggiamenti irresponsabili e volutamente omertosi da parte di alcuni datori di lavoro”.

"Le nostre strutture stanno intervenendo per denunciare i casi più eclatanti alla Asl - si legge ancora nella nota - ma crediamo che questo non possa bastare a debellare il Covid-10. Tali atteggiamenti superficiali nei luoghi di lavoro, insieme a casi di assoluta irresponsabilità da parte di alcuni cittadini che si comportano come se niente fosse pur essendo in quarantena e spesso anche positivi, ci vede costretti ad intervenire pubblicamente”.

“Ci sentiamo in dovere di chiedere alle Autorità preposte di comprendere bene il perché di questo aumento dei contagi tramite un’analisi approfondita e di agire in maniera mirata, più restrittiva ed incisiva, anche attraverso i controlli - continua il rappresentante sindacale - Pertanto abbiamo chiesto ai sindaci valdelsani di prendere in considerazione altre limitazioni e soprattutto uno screening di massa della popolazione. Questo tipo di indagine sarebbe utile anche a campione, partendo dai luoghi di lavoro e dai quartieri con più densità abitativa”.

La Cgil, in accordo con la Asl, chiederà anche a tutti gli organismi ispettivi di implementare i controlli e i tracciamenti nelle aziende.

“La Cgil valdelsana pensa che si debba ripartire al più presto con tutte le attività ma, per farlo, non è possibile avere una tale situazione sul territorio, così non ci riusciremo mai - conclude il sindacalista - Anche per questo siamo disponibili a dare un fattivo contributo alle Istituzioni e a tutti i soggetti preposti per arginare i contagi e permettere, insieme alla vaccinazione, di far riaprire tutte le strutture economiche in sicurezza e serenità insieme alla vita dell'intera comunità”.