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Braccianti morti, la Toscana contro il caporalato

Anche dalla Toscana adesioni alla manifestazione a Foggia contro lo sfruttamento dei lavoratori dopo il tragico incidente costato la vita a 12 persone

Anche la Toscana contro il caporalato. Una questione tornata tragicamente alla ribalta dopo il terribile incidente costato la vita a 12 braccianti in Puglia. Due i cortei in programma oggi. 

Alla manifestazione ha dato la propria adesione la Cgil Toscana. "Come Cgil Toscana - spiega il sindacato - siamo vicini a tutti coloro che nelle terre di Di Vittorio riempiranno le strade e le piazze per una lotta che è di tutti e per tutti". La segretaria generale della Cgil Toscana Dalida Angelini invita a considerare anche quello che accade nei nostri territori spiegano che "la situazione in Toscana è preoccupante soprattutto in alcuni territori: penso soprattutto a Grosseto, dove il nostro segretario della Camera del lavoro fa quattro denunce al mese su questo. Non voglio paragonare la situazione a quello che accade in Puglia, ma siamo molto attenti". 

Dal sindacato si chiede che "si applichi dunque e si mettano risorse per la legge contro il caporalato, non si reintroducano i voucher in agricoltura e nel turismo, che servono a coprire il lavoro nero e a destrutturare il contratto nazionale: si faccia finalmente la lotta da parte del Governo al lavoro nero, e non ai lavoratori neri". 

Sulla questione è intervenuto stamattina anche il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi con un post su Facebook: "Ai braccianti agricoli della Capitanata auguro un pieno successo per lo sciopero di oggi. A Salvini, Di Maio e Conte chiedo tre cose. Come conciliare la lotta allo sfruttamento con la reintroduzione dei voucher in agricoltura? Come combattere il caporalato senza regolarizzare i braccianti ''clandestini''? Come ''svuotare i ghetti'' e sostituirli con alloggi decenti?".