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Fondi Ue, 1,5 mld per la Toscana del futuro

La Regione ha inviato a Bruxelles i programmi operativi per rastrellare quelle che saranno le uniche risorse certe per i prossimi sette anni

Se la Toscana da qui al 2020 sarà in grado di aumentare i livelli occupazionali, soprattutto dei più giovani, e saprà dotarsi di un modello di crescita sostenibile, oltre che rinforzare il sistema produttivo, dipenderà dalla capacità di spendere i fondi europei in arrivo da Bruxelles

Fondi che la Regione ha chiesto ufficialmente alla Commissione Ue inviando, a pochi giorni dall'approvazione dell'accordo di partenariato, i programmi operativi per il Fondo sociale europeo (Fse) e per il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr).

Un miliardo e mezzo di euro in tutto, divisi quasi equamente tra i due fondi - 792 milioni il Fesr e 732 il Fse -  e che serviranno per sostenere l'economia toscana nei prossimi 7 anni. La Toscana, che nei mesi scorsi ha già anticipato 82 milioni di questi fondi, ha anche già deciso in che modo intende spenderli.

Per quanto riguarda il Fondo sociale, il 35% delle risorse, 255 milioni in tutto, serviranno a finanziare tirocini, orientamento, percorsi di apprendistato, formazione professionale e progetti di alternanza scuola-lavoro. Misure, insomma, a sostegno della formazione dei giovani. Non solo, 145 milioni saranno destinati a progetti di inclusione e promozione delle pari opportunità, mentre 36 milioni serviranno a ricollocare imprenditori che operano in aree di crisi, sempre attraverso corsi di formazione. 

Capitolo Fesr: come già annunciato la Regione ha deciso di dedicare 536 milioni, il 72% del totale al sostegno alle imprese, con particolare attenzione a quelle piccole e medie. Il 32% di questa quota andrà a chi saprà fare dell'innovazione tecnologica la propria cifra caratteristica. Occhi puntati poi sulle aree di crisi, con 196 milioni messi sul piatto per rilanciare questi siti in chiave green. 

La palla ora passa a Bruxelles che dovrà valutare e approvare i programmi operativi della Toscana, che potrà poi dare il via alla scrittura e alla pubblicazione dei bandi.