Nel processo sulle vicende del Forteto, la Città Metropolitana di Firenze è subentrata alla Provincia come parte civile per tutti i reati contestati: maltrattamenti fisici e psicologici, in famiglia o verso i fanciulli; violenza di gruppo nei riguardi di maggiorenni; violenza a minori. La richiesta di risarcimento danni per un milione di euro di danni prevede la concessione della provvisionale per una somma non inferiore a 500 mila euro nonché la refusione delle spese di costituzione di parte civile, pari a circa 8 mila euro.
"I reati sono stati compiuti a danno di minori con handicap fisici e mentali, con un passato di disagio familiare e abusati sessualmente - si legge in una nota della Città metropolitana - Reati compiuti da responsabili della comunità del Forteto che, attraverso le sue articolazioni di cooperativa agricola, associazione e Fondazione, aveva ottenuto contributi per le sue iniziative anche dalla Provincia di Firenze".
"Il sostegno è venuto meno, con fermo rigore, a seguito dell'apertura delle indagini della magistratura e sulla base delle precedenti pronunzie delle autorità giudiziarie, anche internazionali - prosegue la nota - Il Forteto aveva ottenuto dalla Provincia di Firenze risorse economiche e contributi per intavolare dibattiti e verifiche sul suo modello educativo e per la stampa di pubblicazioni, ma gli imputati hanno tradito l'ente che aveva sostenuto la comunità nelle materie di sua competenza e per le finalità, anche statutarie, di tutela della persona in materia di formazione, lavoro, educazione scolastica e solidarietà".
Le richieste formulate oggi in udienza, a conclusione del processo, sono motivate anche dal danno all'immagine che tutto ciò ha recato all'ente.