Dopo lo sversamento, avvenuto all'altezza del ponte Maccione, il 118 ha ricevuto quattro chiamate da altrettante persone che accusavano nausea. Ma nessuno si è poi presentato al pronto soccorso.
In corrispondenza del punto dell'oleodotto dove è avvenuto lo sversamento sono invece arrivati addetti dell'Eni, dipendenti del Comune, polizia municipale, carabinieri, Asl, Arpat e caraninieri.
"Gli operai dell'Eni, proprietaria dell'oleodotto, sono intervenuti per riparare il danno - ha spiegato il sindaco Emiliano Fossi - L'obiettivo è bonificare il corso d'acqua. Non ci sono comunque problemi per la salute dei cittadini, invito tutti a continuare la propria giornata con tranquillità".
Gli operai dell'Eni hanno consegnato il raccordo ai carabinieri che indagano sull'episodio.
Un altro caso di sversamento si è verificato nel febbraio scorso: in quel caso gli idrocarburi erano finiti nel collettore delle acque basse di Signa a causa di un foro doloso provocato da un tentato furto di gasolio.