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Gaiole, contagi zero, si candida a sperimentare la fase 2

Neppure un caso di Covid nel territorio comunale. Di qui la proposta al premier Conte di sperimentare, primo Comune in italia, la riapertura

Dall'inizio dell'epidemia di coronavirus nel territorio di Gaiole in Chianti non è stato registrato neppure un caso di contagio su 2.700 abitanti. Di qui la proposta che il sindaco Michele Pescini ha avanzato al presidente del Consiglio Giuseppe Conte di far diventare Gaiole il primo Comune italiano a sperimentare la sospiratissima fase 2, quella della riapertura delle attività e del progressivo allentamento delle restrizioni anti-Covid.

L'autocandidatura di Gaiole è contenuta in una lettera sottoscritta oltre che dal primo cittadino anche dal presidente dell'associazione viticultori di Gaiole Francesco Ricasoli, dall'ideatore della gara ciclistica Eroica Giancarlo Brocci e dallo scultore Matthew Spender.

"Spinti dallo stesso senso del dovere che abbiamo dalla memoria del barone Bettino Ricasoli, presidente del Consiglio del Regno d'Italia dopo Cavour e vignaiolo del Chianti - si legge nella lettera - ci candidiamo ad aprire, essere esperimento, avanguardia di una nuova Italia".

"Gaiole può diventare un progetto pilota del governo per far ripartire subito la mobilità delle persone, riaprire le cantine e le imprese locali, i cantieri - si legge ancora nella lettera - Crediamo che il nostro Paese abbia bisogno di esempi virtuosi, di una Italia minore che ha conservato valori e rapporti umani. Potremmo ripartire subito, per primi insieme a d altri piccoli comuni a contagio zero o molto basso, fornendo un esperimento utile per l'intero Paese".