Attualità

Giornalismo digitale, la talpa del cambiamento

Terza edizione per Dig.it, confronto e formazione professionale sull'evoluzione di contenuti, tecniche e modelli organizzativi dell'informazione

A tre anni dalla prima edizione, l'evento congressuale dei giornalisti italiani dedicato all'informazione sul web si è' spostato a Prato, città' industriale con uno spiccato senso delle tecnologie anche digitali. "Abbiamo voluto provare  a convertire un convegno in un appuntamento di qualificazione e formazione professionale - spiegano gli organizzatori - e a coinvolgere in un territorio anche fisico e non solo virtuale (i lavori dei quattro convegni principali si possono seguire anche in streaming, ndr)  un coacervo di  persone, mestieri, lavori, prospettive, orientamenti".

Il programma di Dig.it prevede quattro convegni generalisti (due oggi e due domani) e 40 laboratori/lezioni per imparare tecniche, mettere a fuoco i temi e presentare le novità del settore.

In apertura dei lavori l'Ordine nazionale ha presentato un'indagine  sul giornalismo digitale in Italia realizzata da un gruppo di lavoro interno  coordinato da Pino Rea. Lo studio ha evidenziato come nelle principali redazioni domini ancora la carta ovvero i vecchi modelli organizzativi legati alla produzione dei quotidiani cartacei, con una diffusa resistenza da parte delle redazioni ad accettare le nuove regole dei giornali web, a partire dalla sempre più' diffusa sovrapposizione fra compiti tradizionalmente giornalistici e competenze tecniche.

"Tuttavia  si segnalano cambiamenti - ha sottolineato Rea - Credo che i giornalisti del futuro saranno persone  capaci di lavorare su più piattaforme".

Dig.it e' stato organizzato dall'Ordine dei giornalisti nazionale e toscano con FNSI e Associazione stampa toscana in collaborazione con Libertà di stampa diritto all'informazione