Attualità

Informazione libera, flash mob dei giornalisti

Mobilitazione nazionale di Fnsi e Ordine dei giornalisti per il 13 novembre contro gli attacchi del M5S. Manifestazioni in tutti i capoluoghi

Per rispondere alle offese e agli attacchi portati negli ultimi giorni all'informazione da esponenti del governo e del Movimento 5 Stelle, l'Associazione Stampa Toscana e il Consiglio dell'Ordine dei giornalisti della Toscana hanno organizzato per domani, 13 novembre, alle 12, il flashmob #giùlemanidall'informazione davanti alla prefettura di Firenze, in via Cavour.

La manifestazione si svolgerà, in contemporanea, davanti alle prefetture dei capoluoghi di regione di tutt'Italia, per iniziativa della Federazione Nazionale della Stampa e dell'Ordine nazionale dei giornalisti. E' a rischio la libertà di stampa e di espressione garantite dalla Costituzione.

All'iniziativa di Firenze, insieme ai giornalisti, ci saranno anche il presidente della giunta regionale della Toscana, Enrico Rossi, il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, il Comune di Firenze, oltre a esponenti politici e sindacali. 

L'invito a essere presente è naturalmente rivolto a tutti i cittadini. Sandro Bennucci, presidente dell'Associazione Stampa Toscana, e Carlo Bartoli, presidente del Consiglio dell'Ordine dei giornalisti della Toscana, invitano i colleghi a intervenire per "dire basta attacchi ai giornalisti. Gli insulti e le minacce di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista non sono soltanto l'assalto ad una categoria di professionisti, ma rappresentano anche e soprattutto il tentativo di scardinare l'articolo 21 della Costituzione e i valori fondamentali della democrazia italiana. La manifestazione del 13 novembre è solo una prima risposta pubblica di quanti pensano di poter ridurre al silenzio l'informazione italiana. Una forza politica, il Movimento 5 Stelle, che teorizza il superamento del Parlamento e della democrazia liberale ha messo nel mirino i giornalisti e gli editori perché per realizzare questo progetto bisogna togliere di mezzo tutti gli organismi intermedi e impedire ai cittadini di conoscere. Soltanto un'informazione debole, docile o assente può consentire alla disinformazione di massa, veicolata attraverso gli algoritmi e le piattaforme digitali, di prendere il sopravvento e di manipolare il consenso e le coscienze dei cittadini. È un disegno al quale bisogna opporsi con forza".