Attualità

Giù le mani dalla famiglia, Rossi sta con Renzi

Il governatore ha condiviso le parole del premier che ha chiesto di tenere fuori dalla battaglia politica i suoi cari, soprattutto la moglie Agnese

"Chi ha qualcosa da dire se la prenda con me non con la mia famiglia". Questo lo sfogo del presidente del consiglio Matteo Renzi registrato dalle telecamere di Porta a Porta, nella puntata andata in onda ieri sera. 

"Mio padre - ha detto Renzi - ha ricevuto un avviso di garanzia e per fortuna ne è uscito pulito, mia moglie è sotto i riflettori delle tv da un mese per la riforma della scuola".

Un appello accorato, che ha trovato una sponda nel governatore toscano, in cerca di riconferma, Enrico Rossi che ha espresso la propria solidarietà al premier. 

"Credo che tra avversari ogni polemica sia opportuna quando si compiono scelte che riguardano pilastri del sistema pubblico, come ad esempio la riforma della scuola, tema che divide da molti anni la politica italiana e il Parlamento- ha spiegato Rossi -. Ritengo altresì che solo la categoria amico/nemico possa indurre a far migrare il confronto di merito dal perimetro delle buone regole e dei codici del confronto politico, finendo per sconfinare in campagne demolitorie rivolte alla vita dei privati cittadini e dei singoli, che non hanno alcun fondamento e alcuna rilevanza ai fini del dibattito pubblico; che non fanno altro che impoverire la nostra cultura democratica".

Per questo Rossi ha chiesto di rispettare la volontà di Renzi di tener fuori i suoi cari dalla disputa politica. "Si tratta - ha concluso Rossi - di un requisito minimo di civiltà che viene prima della politica e della vita pubblica".