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Gli operai Aferpi incatenati per protesta

E' partito il presidio "Incatenarsi per non rassegarsi" in piazza Cappelletti a Piombino. Quattro operai si sono legati con delle catene

Foto Facebook Roberto Squarci

C'è preoccupazione tra i lavoratori e i cittadini di Piombino per le sorti degli operai Aferpi a pochi giorni dalla scadenza del periodo di sorveglianza del Governo sull'operato dell'azienda, inadempiente rispetto ai programmi sottoscritti con le istituzioni e i sindacati nel 2015.

E oggi è stato dato il via alla protesta in piazza dove quattro operai si sono incatenati alle inferriate del Rivellino per chiedere ancora una volta il rispetto degli accordi sottoscritti, la continuità produttiva, l'acciaio pulito, gli ammortizzatori sociali, l'accelerazione su bonifiche e infrastrutture, lo sviluppo di Piombino.

Il presidio di resistenza ''Incatenarsi per non rassegnarsi'' è stato organizzato dalla associazione Coordinamento Art.1-Camping CIG.

La nota dell'associazione spiega che c'è "l'estrema preoccupazione per la situazione di stallo creatasi a pochi giorni dalla scadenza del periodo di sorveglianza del Governo sull'operato dell'azienda Aferpi, largamente inadempiente rispetto ai programmi sottoscritti con le istituzioni e i sindacati nel 2015". 

Il presidio continuerà a tempo indeterminato e si svilupperà con iniziative di coinvolgimento della cittadinanza.

Lunedì 12 giugno alle 21 assemblea pubblica sul tema: “Piombino, conto alla rovescia!”. 

Il 13 alle 17.30 incontro dal titiolo “Bonifiche e diversificazione”. 

Il 14 incontro pubblico per il costituendo Coordinamento Nazionale dei lavoratori della siderurgia. 

Il 15 alle 21 Mezzacapo illustra la sua proposta di “piano B” per la siderurgia a Piombino. 

Venerdì 16 Annalisa Tonarelli, sociologa del lavoro, illustra la sua ricerca su “Piombino, il lento declino di una città industriale.” Sempre venerdì ma alle 21 “I sonatori della Boscaglia”.