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Se il pallone nasconde la discriminazione

Quest'anno non si disputerà la classica partita nell'ultimo giorno di scuola alle medie di Greve in Chianti. Le ragioni in una lettera dei docenti

"Care ragazze e ragazzi", comincia così la lettera vergata a pennarello dagli insegnanti alle medie di Greve e rivolta agli studenti dell'istituto.

Nel testo si spiega perché è stato deciso di non chiudere l'anno con la tradizionale partita di calcio. Secondo gli insegnanti, si legge, il match agevola un protagonismo sbagliato perché i maschi più portati allo sport emergono mentre le ragazze, i creativi, i brillanti, i timidi restano esclusi. 

"Siamo i vostri docenti - si legge nella lettera - e siamo chiamati a trasmettervi la forza del pensiero critico, il coraggio delle scelte difficili, il valore dell'uguaglianza e di tutte le diversità a partire da quelle di genere. Non possiamo e non vogliamo accettare di veder relegate le nostre più brillanti ragazze nel ruolo di cheerleaders, non vogliamo che alla fine valgano ancora una volta e soltanto la prestanza fisica, l'abilità sportiva, l'egemonia culturale del calcio. Almeno non a scuola". 

Per questo "quelle che dovrebbero essere esaltate alla conclusione di un percorso di vita come la scuola media sono le menti eccelse fra voi, chi ha dimostrato rispetto e solidarietà per gli altri, che hanno lottato per l'impegno e la responsabilità: sono i ragazzi e ragazze, fighi e non, sportivi e imbranati".