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Lavoro nero, irregolare quasi un occupato su 10

Senza contratto o con inquadramenti pirata, in Toscana il fenomeno riguarda 158.800 persone che operano specialmente in edilizia e agricoltura

L'edilizia è fra i settori più colpiti dal lavoro irregolare

Sono 158.800 in Toscana i lavoratori irregolari, persone prive di contratto o con inquadramenti pirata che arrivano a rappresentare il 9,5% della forza lavoro complessiva sul territorio regionale: la stima arriva da Uil Toscana, il cui segretario generale Paolo Fantappiè ha diffuso il dato in occasione della tavola rotonda che si è svolta a Grosseto dal titolo "Illegalità e lavoro nero: analisi del fenomeno e strumenti di contrasto", organizzata dal sindacato regionale nell'ambito della campagna No ai lavoratori fantasma.

I settori più colpiti dal fenomeno del lavoro nero risultano agricoltura ed edilizia, ma non solo. 

E il punto è che dove non c'è regola manca anche sicurezza, il che si ripercuote sull'elevato numero di infortuni troppo spesso con esito anche fatale. 

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Uil Toscana invoca più controlli, più ispezioni e maggior tensione alla legalità anche per far emergere un'economia sommersa il cui valore in Toscana rasenta i 4 miliardi di euro.

Solo a Grosseto, hanno ricordato i relatori alla tavola rotonda, nel 2024 i contratti pirata sono stati il 3,23% del totale. La provincia è così risultata al 44° posto in Italia e all'ultimo in Toscana con retribuzione media annua di 16.698 euro a fronte di una media nazionale di 31.442 euro.