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Shock settico, la velocità può salvare la vita

Le conseguenze della rara infezione possono essere molto gravi. Ogni ora di ritardo si associa a un significativo incremento della mortalità

L’identificazione e la gestione tempestiva del paziente con sepsi o shock settico, una rara complicazione di una infezione le cui conseguenze possono essere molto gravi, è fondamentale: ogni ora di ritardo si associa a un significativo incremento della mortalità, lo ha ricordato la Asl Sud Est a poche ore di una simulazione regionale interaziendale.

In Toscana è attivo un Progetto di simulazione interaziendale per la gestione del paziente settico dal territorio alla terapia intensiva. Il paziente con sepsi è un esempio classico di paziente critico che richiede un approccio multidisciplinare e multi professionale da parte di personale adeguatamente formato.

All’ospedale Misericordia di Grosseto si è svolta nelle scorse ore una simulazione prevista per l’area grossetana, dopo quella all’ospedale San Giovanni di Dio ad Orbetello. 

La simulazione ricostruisce lo scenario con un team clinico cercando di raggiungere un elevato livello di fedeltà e realismo, riguarda il trattamento della sepsi, una delle patologie che più impegna i Dipartimenti di Emergenza e Urgenza.

L’evento è stato organizzato dal gruppo grossetano dei facilitatori di simulazione regionale del DEU aziendale e ha visto il coinvolgimento di medici, infermieri, operatori socio-sanitari e soccorritori delle associazioni di volontariato di Grosseto e Orbetello, oltre ai vari reparti del percorso: l’emergenza pre-ospedaliera, il Pronto Soccorso, la Radiologia e la Terapia Intensiva. Soddisfatti i partecipanti e facilitatori che hanno potuto mettere a fuoco degli spazi di miglioramento, soprattutto nel rapporto tra i vari reparti, e proporre soluzioni per aumentare la qualità degli interventi abbassando il rischio di errore clinico per il paziente.

Cosa è la Sepsi

"La recente definizione descrive la sepsi come un’insufficienza degli organi generata da una risposta abnorme dell’ospite all’infezione, e che mette in pericolo la vita. Da questa definizione emerge un nuovo concetto, quello della sepsi come emergenza medica, quindi come sindrome la cui gravità aumenta fino alla morte nello scorrere rapido del tempo: un concetto che obbliga ad un profondo cambiamento nel management territoriale e ospedaliero" da Ars Toscana "Lotta alla sepsi".