Cronaca

Sparano a un cane perché non adatto alla caccia, condannati in due

Il padrone di Virgola e un altro cacciatore sono stati condannati dal Tribunale a 8 e 6 mesi di reclusione. Lndc: "Pene ancora troppo leggere"

Il Tribunale di Grosseto

Avrebbero deciso insieme di uccidere un segugio maremmano, perché ritenuto inidoneo alla caccia. Così, due uomini, il padrone del cane e un altro uomo, che avrebbe materialmente sparato all'animale, sono stati condannati dal Tribunale di Grosseto, rispettivamente a 8 e 6 mesi di reclusione.

Lo riferisce la Lndc Animal Protection, associazione animalista che si è costituita parte civile nel processo. ""Questa condanna rappresenta un segnale importante - ha commentato la presidente Piera Rosati - ma la pena inflitta è ancora troppo lieve rispetto alla gravità del crimine commesso".

"Serve accelerare la riforma della normativa sul maltrattamento e l'uccisione di animali, che si trova ferma in Parlamento da troppo tempo ormai - ha continuato - affinché i colpevoli paghino davvero per le loro azioni".

L'episodio in questione risale al Gennaio 2020 ed è avvenuto ad Arcidosso: il padrone del cane, Virgola, avrebbe deciso di disfarsi dell'animale perché non adatto alla caccia. Dopo averne parlato con altro cacciatore, questi avrebbe acconsentito, sparando alla testa del cane, poi gettato in un dirupo. Secondo Lndc, il padrone avrebbe poi presentato denuncia per la scomparsa dell'animale per sviare le indagini.