Lavoro

Lo scalo ingoiato dalla nuova Merci Italia

La riorganizzazione che riguarda anche i lavoratori dello scalo merci di Grosseto punta a gettare le basi della nuova società Merci Italia

Un treno merci, foto d'archivio

Le sorti dello scalo merci di Grosseto si sta andando delineando dopo la decisione di Trenitalia e divisione Cargo del Gruppo Ferrovie dello Stato di creare la società Merci Italia, al via dal primo gennaio 2017.

Il caso grossetano (leggi l'articolo correlato) è stato l'ultimo atto di, a dirla come la Fit-Cigl Toscana, "una politica di abbandono e chiusura di molti scali merci della Toscana mettendo fuori dal ciclo produttivo centinaia di posti di lavoro". 

Dal 2012 a oggi si conta un taglio di circa 390 posti di lavoro. Nel progetto nazionale per la Toscana viene confermata l’officina riparazioni locomotori diesel e carri di Livorno, che occupa complessivamente circa 30 ferrovieri. "Ma per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro degli scali e dei servizi, si registra una fuga. - fanno sapere da Fit-Cigl - Infatti la trazione di Grosseto, con circa 30 macchinisti, passa sotto Roma, la trazione di Chiusi con 40 macchinisti passa sotto Marcianise, la trazione di Livorno e Pisa, 70 macchinisti, passa sotto Genova".

Per il momento sembrano confermati in Toscana direzione e organizzazione del lavoro, ma una parte degli addetti, ancora da individuare, dovrà essere ricollocata in altre società del gruppo, anche in località diverse, oppure collocata nel fondo esuberi. 

La Fit-Cisl continua a chiedere con forza un’inversione di rotta e l'intervento delle istituzioni. Intanto è in programma uno sciopero per l'11 ottobre.