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I big della nautica dicono addio a Confindustria

Azimut Benetti, Ferretti, Picchiott, Perini: strappo tra i grandi marchi della nautica e l'associazione degli industriali. Aziende anche in Versilia

I grandi nomi della nautica italiana dicono addio a Confindustria perché "Immobile, vecchia". Si è conclusa così la giornata che ha visto consumarsi l'uscita definitiva dei big della nautica italiana e l'associazione degli industriali. 

Dopo essere usciti da Ucina Confindustria nautica un anno fa, dando vita alla associazione Nautica Italiana, quindici dei principali gruppi italiani del settore - da Azimut/Benetti a Ferretti, da Baglietto a Perini - hanno deciso di lasciare definitivamente Confindustria. 

"Questa Confindustria è immobile - ha commentato l'ad di Ferretti group, Alberto Galassi - ha tempi e burocrazie incompatibili con i tempi e i modi del mercato di oggi, in cui operiamo". 

Uno "strappo" che è avvenuto alla vigilia della presentazione del Salone Nautico di Genova, che non vedrà la presenza dei grandi marchi. "Questo non esclude che non se ne possa organizzare un altro, in Liguria o in Toscana", ha sottolineato l'ad di Ferretti group, Alberto Galassi.

Le quindici aziende chiedevano da tempo la creazione con Ucina di una federazione nautica all'interno di Confindustria, ma da otto mesi non hanno mai avuto una risposta. 

Gli industriali in risposta si sono limitati a poche righe: "Il Consiglio Generale di Confindustria ha respinto con un unico voto contrario la domanda di adesione diretta a Confindustria presentata da Nautica Italiana lo scorso ottobre. Lo Statuto confederale non consente la coesistenza all'interno del sistema di associazioni che operano nello stesso settore".

Ucina a sua volta ha definito "surreale" la decisione delle aziende che hanno deciso di staccarsi da Confindustria: "Spiace constatare che le poche aziende fuoriuscite continuino a disprezzare i principi della democrazia e le regole del buon diritto".