Attualità

I centri antiviolenza fanno rete per sopravvivere

Siglato un protocollo tra Anci Toscana e le associazioni che lavorano per difendere le donne maltrattate: "Mancano le risorse, dobbiamo agire insieme"

Tra gennaio e ottobre dello scorso anno 2198 donne hanno chiesto aiuto ai 12 centri antiviolenza della Toscana.

Nel 68% di casi si tratta di italiane, costrette ad abbandonare le loro abitazioni per trasferirsi nelle 8 case rifugio disseminate sul territorio, piuttosto che nei posti letto, 81, messi a disposizione dalle associazioni che fanno capo al Coordinamento Tosca.

Per garantire alle donne toscane anche in futuro il servizio offerto da questi centri, le 12 associazioni - Artemisia a Firenze, Pronto Donna ad Arezzo, Olimpia de Gouges a Grosseto, Luna a Lucca, L'Una per l'Altra a Viareggio, Casa della Donna a Pisa, Frida a San Miniato, Donne insieme a Colle val d'Elsa, Amica Donna a Montepulciano e Cooperativa Alice-Centro la Nara a Prato - di Coordinamento Tosca hanno siglato un protocollo con Anci Toscana per creare in tutti i comuni toscani strutture adeguate all'accoglienza delle donne maltrattate. L'obiettivo è mettere assieme le poche risorse a disposizione facendo rete e creando sportelli d'ascolto, strutture per la formazione delle operatrici e per la scolarizzazione dei bimbi della madri maltrattate, ma anche uffici per contrastare le pubblicità sessiste. 

"Questo - ha detto la presidente di Anci Toscana, Sara Biagiotti - è uno strumento pratico che tutti i consigli comunali sono invitati a votare".