Attualità

I giovani non sanno l'italiano

Il presidente dell'accademia della Crusca lancia l'allarme: dagli elaborati presentati per accedere ad alcune professioni emergono lacune preoccupanti

E' una riflessione amara quella che Franco Sabatini, presidente onorario dell'accademia della Crusca, affida al periodico "La Crusca per voi". 

""A ogni cambio di ministro dell'istruzione ci aspettiamo, da decenni, che negli annunci delle nuove linee di politica scolastica ci sia almeno un accenno alla necessità di migliorare l'insegnamento dell'italiano - scrive Sabatini -. Veniamo delusi sistematicamente.".

E questo nonostante gli studi internazionali certifichino che gli italiani nel loro complesso sono molto indietro per quanto riguarda comprensione e soprattutto scrittura della loro lingua, rispetto a chi abita altri paesi sviluppati. 

"Se non vogliamo credere alle indagini internazionali - prosegue Sabatini nel suo articolo -, ascoltiamo direttamente i vertici di taluni ordini professionali di casa nostra (del vasto campo forense, per esempio), che invocano provvedimenti urgenti per rimediare alle profonde lacune linguistiche che a ogni tornata di concorsi di abilitazione emergono negli elaborati dei candidati".

E come se non bastasse, a rafforzare la tesi di Sabatini arrivano anche studi tutti italiani. "Le indagini del nostro Invalsi - prosegue il presidente dell'accademia della Crusca - completano il quadro con la segnalazione dei bassi livelli generali delle nuove generazioni e dei forti squilibri nei risultati secondo le aree geografiche, specie nella scuola secondaria".

Da qui l'appello per una maggior attenzione da parte delle istituzioni alla lingua italiana e al suo corretto insegnamento.