Attualità

​I negozianti nel caos delle buste biodegradabili

Imprese e consumatori sul piede di guerra dopo l'entrata in vigore della norma che dal 1 gennaio impone il pagamento dei sacchi per frutta e verdura

Passato il Capodanno, si è scatenata una tempesta di telefonate e richieste di imprese e cittadini alle prese con la nuova norma che ha reso obbligatorio per il consumatore il pagamento dei sacchetti biodegradabili che al supermercato si trovano accanto ai banchi della frutta e della verdura. E quelle che sono arrivate a decine al centralino di Confesercenti Firenze non sono solo polemiche e proteste: sono soprattutto dubbi di chi dal primo gennaio non sa che pesci prendere.

Qualche esempio. Le imprese si domandano quali debbano essere le caratteristiche delle buste e quali siano le modalità di applicazione delle sanzioni in caso di infrazione della norma. Poi ci sono anche le domande sui risvolti di tipo fiscale della nuova regola entrata in vigore nel 2018. Tutte perplessità che, spiega Confesercenti, non sarebbero dovute insorgere ora. "Ecco perché - ha detto il presidente Fiesa Confesercenti Firenze Daniele Guerrini - avevamo chiesto, anche nelle scorse settimane, una proroga temporale per l'entrata in vigore della nuova normativa: occorreva più tempo per informare consumatori e imprese". Per Guerrini, ora il ministero dello Sviluppo Economico dovrebbe convocare le associazioni di categoria per valutare la prima fase di attuazione del provvedimento. "Come Presidente di Fiesa Confesercenti Firenze mi farò carico di sollecitare i nostri vertici nazionali sul tema", ha detto.