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I professionisti toscani: "Il Pit è da cambiare"

Architetti, geometri, ingegneri e periti contro il piano della Regione: "Se si vuole davvero difendere il territorio servono profonde modifiche"

L'appello della Rete toscana delle professioni tecniche e scientifiche (che riunisce ordini, collegi e federazioni di agronomi e forestali, architetti, geometri, ingegneri, periti agrari e periti industriali) è stato lanciato in occasione del convegno "Verso il nuovo Pit: osservazioni e contributi alla ricerca di un'idea del territorio condivisa", in corso alla sede della Cassa di Risparmio di Firenze. 

Secondo i professionisti sono molteplici le criticità che emergono nel documento di programmazione regionale. "Innanzitutto - dicono - c'è una profonda contraddizione tra le strategie socio-economiche dichiarate e le strategie territoriali effettivamente messe in atto. Mentre da un lato si invoca la necessità di una crescita che coniughi qualità, solidità e sostenibilità ambientale dello sviluppo, dall'altro si prevedono norme e prescrizioni orientate ad un modello conservativo, ad un approccio vincolistico e a teorie improntate alla decrescita". 

Nel mirino della Rete, poi, la contraddizione che accompagna nello stesso luogo le previsioni per le infrastrutture e le strategie di valorizzazione paesaggistica. "La manifestazione più evidente - spiegano - è data dall'aeroporto di Peretola. Come si puo' prevedere la realizzazione di un nuovo scalo aeroportuale di interesse strategico nazionale nella Piana fiorentina e contemporaneamente dichiararla un elemento paesaggistico e naturalistico da tutelare?".

Da rivedere, infine, secondo i professionisti toscani, anche le perimetrazioni delle aree tutelate per legge.